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Il Pavese tra le due guerre: La Madonna della Neve

  • Paola Montonati

madonna della nevePer i contadini del Pavese il 5 agosto era un giorno importante, infatti, con la festa della Madonna della Neve, cominciava il tempo del taglio del granoturco…

Tra i vari titoli di Maria, madre di Gesù, c’è quello di Nostra Signora della Neve o Madonna della Neve, derivato dalla basilica di Santa Maria ad Nives, che si trova a Roma sul colle Esquilino, uno dei più antichi santuari mariani esistenti e voluto da Papa Sisto III sul sito dell’antica basilica liberiana.

Il giorno in cui viene ricordata la Madonna della Neve è il 5 agosto, dove i festeggiamenti coincidano con quelli per la memoria della dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore. Durante la ricorrenza è ricordato il miracolo della nevicata, che avrebbe ispirato papa Liberio a fondare l’edificio sacro.

Si narra che, sotto il pontificato di Liberio, una coppia di nobili privi di figli donasse i propri beni per far erigere una chiesa alla Vergine Maria.

Tra la notte del 4 e 5 agosto, la Madonna apparve in sogno alla coppia, indicando il luogo dove costruire la chiesa.

I nobili si rivolsero al papa che aveva fatto lo stesso sogno e, giunti nel punto indicato, presso il colle Esquilino, lo trovarono coperto di neve nonostante la stagione estiva.

Nei secoli il culto della Madonna della Neve si andò diffondendo, in particolare tra il XV e il XVIII secolo, in cui la diffusione delle sue chiese raggiunse l’apice, dando anche vita a una serie di tradizioni e celebrazioni locali.

Oggi in Italia ci sono 150 chiese dedicate alla Madonna della Neve e, come ricordo della miracolosa nevicata, il 5 agosto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, sono fatti piovere bianchi petali di rosa, dall’interno della cupola, durante la celebrazione liturgica.

La Madonna della Neve a Vigevano 

Una delle chiese dedicate alla Madonna della Neve si trova, piccola e quasi stretta tra le chiese più note, Vigevano, con una storia tutta da scoprire.

La chiesa fu eretta tra il 1559 e il 1606 per volere della Confraternita della Morte nel luogo dove un tempo c’era un tempio romano consacrato al culto della Dea Venere e poi sito della quattrocentesca chiesa di Santa Maria dei Pesci, dove c’era un piccolo mercato in cui i pescatori del Ticino vendevano quello che pescavano.

Sul lato destro della chiesa si nota l’alto campanile, con una pregevole torretta campanaria in stile barocco.

L’interno è dominato dallo stile barocco con l’affresco della volta che ospita una serie di sfondi architettonici di notevole effetto scenografico, mentre l’altare maggiore, realizzato nel 1728, richiama lo sguardo anche grazie all’elegante decorazione di marmi rossi e neri, che colloca al centro l’icona con la Vergine tra i Santi Rocco e Sebastiano, un affresco di scuola lombarda del Rinascimento.  

Il cancelliere Simone del Pozzo, che morì ottantenne nel 1570, racconto di quest’affresco di notevole valore artistico, dove è raffigurato il bambino Gesù che gioca col gatto, in braccio alla Madonna che indossa un manto blu a fiorellini, chiuso da un fermaglio, seduta su un trono di legno a forma di nicchia.  

Nel dipinto il pavimento è a scacchi bianchi e neri, mentre sullo sfondo una fascia di colore rosso vivo e sopra il cielo azzurro fa ben risaltare le pennellate raffinate che ben tratta guano i lineamenti dei visi.  

Alla destra della Madonna c’è San Rocco, col giustacuore giallo e rosso, e la mantellina del pellegrino, mentre a sinistra si nota il bel corpo trafitto dalle frecce di San Sebastiano.

Ricche di suggestione sono anche le sculture di legno dei reliquiari a busto, mentre il portale è arricchito da un fregio barocco in marmo rosso di Verona con innesti neri sopra una finestra ad arco fiancheggiata da due aperture, frequente nell’architettura del manierismo e anche in età neoclassica. 

Nel 1880 il pittore Garberini, con l’immagine della Madonna, decorò il timpano esterno e l’edicola posta sul muro sinistro della chiesa.

Il sagrato, con un acciottolato in pietre policrome disegnanti stelle e losanghe, è delimitato da una balaustra in granito e si racconta che, davanti a questa chiesa, fosse posizionata la famosa statua di San Giovanni Nepomuceno del XVIII secolo, ora visibile in Piazza Ducale, protettore del mercato dei pescatori.

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