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Pavia al cinema: Il Boemo

  • Paola Montonati

boemo filmPresentato presso il Teatro Fraschini di Pavia alla fine del 2022, il film ceco Il Boemo racconta, tra storia e leggenda, la straordinaria vita di uno dei compositori meno conosciuti dell’eta Barocca, che ispirò anche il giovane Mozart con le sue opere…

Cast

Vojtech Dyk, Barbara Ronchi, Philippe Jaroussky, Karel Roden, Lana Vlady, Lino Musella, Martina Babisova, Raffaella Milanesi, Juan Sancho, Emöke Baráth

Trama

Nell’Italia del secondo Settecento, Josef Missliveček è un artista che decide dimettere il proprio enorme talento.

Figlio di un ricco mugnaio, Josef è nato a Praga nel 1737 nel complesso degli attuali Sovové mlýny, cioè i Mulini del Gufo, dove oggi  ha sede il Museo Kampa.

Nonostante le aspettative della famiglia, il giovane decide di non rilevare il mulino di famiglia, ma di seguire  il suo sogno in Italia che, nella seconda metà del XVIII secolo, era il centro mondiale dell’opera.

Detto il Boemo, sia perché era il figlio di uno di Praga che per semplificare il proprio nome, davvero molto ostico da pronunciare per gli italiani, Josef comporrà numerose opere tra oratori, sinfonie, concerti, overture e partiture da camera.

Il punto di svolta nella vita di Mysliveček è  il successo della rappresentazione di Bellerofonte alla quale assiste il re Ferdinando IV di Napoli dove il soprano Caterina Gabrielli, amante di Mysliveček, ha  un ruolo di primo piano.

Dopo il successo a Napoli, la fama di Giuseppe Mysliveček, come lo chiamano gli italiani, si diffonde in tutta Italia al punto che il musicista, dopo aver comperato un palazzo a Roma, assume un gran numero  di servitori e si scatna alle feste.

Ma Mysliveček, che probabilmente ha contratto la sifilide, resta  ferito in un incidente di carrozza subendo un’infezione alle ferite sul viso e passa un anno intero in ospedale, dove lo vista anche il giovane Mozart.

Josef per il resto della vita non viene mai a patti con la deturpazione del suo volto e muore nel 1781 a Roma dimenticato e in assoluta povertà, a soli 43 anni.

Teatro Fraschini

Il Teatro Fraschini è stato edificato  nella seconda metà del Settecento, su un progetto di Antonio Galli Bibiena, in stile barocco.

Chiamato inizialmente Teatro dei Quattro Cavalieri o  Teatro del Nobile Condominio, poiché a commissionarne la costruzione furono i conti Giuseppe Giorgi di Vistarino e Francesco Gambarana Beccaria e i marchesi Luigi Bellingeri Provera e Pio Bellisomi, nella seconda metà dell'Ottocento venne poi intitolato al tenore Gaetano Fraschini.

Il teatro venne inaugurato il 24 maggio 1773 con l'opera II Demetrio, composta dal boemo Mislivìcek su versi di Pietro Metastasio.

La sala del teatro è a forma di ferro di cavallo, secondo il gusto tipico del Settecento e, sopra un porticato terreno a bugnato di tipo toscano, si sviluppano quattro serie di palchi, rispettivamente di ordine dorico, ionico, corinzio e attico.

I palchi sono sovrastati da una galleria, mentre le due grandi statue ai lati del proscenio rappresentano rispettivamente la Musica e la Poesia.

Rimasto miracolosamente intatto nella struttura fino dalle origini, il Teatro rischiò nel 1904 alcune modifiche sostanziali che ne avrebbero snaturato il fascino e lo stile; infatti il progetto dell’architetto Coliva prevedeva di realizzare due gallerie e innalzare la copertura con lo scopo di ampliare la capienza.

Ma nel Novecento gli interventi riguardarono solamente l’atrio principale, la sala del ridotto, l’ampliamento del palcoscenico e una serie di nuovi impianti elettrici.

Il restauro più sostanziale che coinvolse tutto l’edificio fu quello che venne attuato dopo la chiusura nel 1985 e che si protrasse fino al 1994.

Il Teatro si trova in Corso Strada Nuova, al numero 136, ed è aperto nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.

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