Il Pavese tra le due guerre: I preparativi per la primavera
Nel Pavese l’arrivo della primavera per i contadini era l’inizio delle grandi attività all’aria aperta, infatti i lavori nei campi si intensificavano, in vista dell’estate….
La storia della primavera
La primavera è la prima stagione dell'anno, come risulta dalla sua derivazione dal latino primo vere, che significa appunto primavera e la parola ver indica di per sé primavera.
Questa stagione è compresa tra il 21 marzo (equinozio di primavera) e il 21 giugno (solstizio d'estate) ed è il momento in cui la natura e la vita si riprendono la loro magnificenza, dopo il letargo invernale.
Mentre la campagna si ammanta di verde e fiorisce, iniziano i parti degli animali e gli uccelli depongono le uova, le covano e fanno nascere i pulcini.
Questo è anche un momento molto speciale, perché la mattina del 18 marzo il Sole, la Terra e la Luna si allineano e la Luna diventa piena, poi il 21 marzo si entra ufficialmente nella nuova stagione e anche nel nuovo anno astrologico, dato che si passa dai pesci, l’ultimo segno dello zodiaco che ricollega al tutto, al primo segno dello zodiaco, l’ariete, visto come il punto d’inizio e lo scopritore di nuovi mondi.
Così un nuovo ciclo giunge alla manifestazione, un nuovo inizio e una nuova primavera sono alle porte e dalla Luna nuova si passa ad un mondo ricco espansione e contrazione, di esteriorità e interiorità, perfetto per illuminare anche le parti più in ombra dell’animo umano, ieri come oggi.
La Luna piena di marzo, detta anche Luna della semina o dei vermi perché in questo momento la terra diventa perfetta per far germogliare i nuovi semi, cade nel segno della vergine, che è un segno di terra che porta ordine e precisione, mentre il sole finisce nel segno dei pesci, che accompagna alla riflessione e all’introspezione profonda, portando una grande apertura e sensibilità.
L’equinozio di primavera in questo modo diventa il tempo di equilibrio tra le ore di luce e le ore di buio.
Il giorno e la notte durano esattamente lo stesso numero di ore in quel giorno, e in un perfetto equilibrio si va pio verso un maggior numero di ore di luce, cioè verso una rinascita, un’espansione, un’apertura che coincide con l’arrivo dell’estate.
La primavera in campagna
La primavera per i contadini diventava così il tempo di una nuova rinascita, di germogliare, sbocciare e fiorire alla vita, con danze, giochi, feste popolari e il culto dei santi simbolo del mese, come San Giuseppe, protettore dei papà, e la Madonna, ricordata nel mese di maggio, ponte tra primavera ed estate, dove si festeggia anche la Pentecoste, il momento in cui gli Apostoli divennero i successori di Gesù nel mondo.
Nella domenica che cade dopo la luna nuova di primavera, si ricorda la Pasqua, con la passione e la resurrezione di Gesù, mangiando le prime uova e poi agnelli e capretti, cisti come dei cibi finalmente ricchi e sostanziosi dopo il lungo e povero periodo invernale.
La vita in campagna in quel momento era del tutto dedicata alla cura dei campi e alle semine primaverili.
Nell'orto si potevano raccogliere le primizie, ma bisognava poi seminare i nuovi ortaggi e una cura particolare veniva data agli alberi da frutto, con le opportune potature.
Inoltre nella stalla ci si dedicava alla cura degli animali che partorivano e all'allevamento dei neonati, oltre alla produzione del latte e quella del formaggio, burro e ricotta e le arnie riprendevano l'attività, in attesa dell’arrivo delle api nel periodo estivo.