Castelli del Nord Italia: Castello di Bereguardo
Uno dei castelli più noti del Pavese, che ha vissuto una storia leggendaria come protagonista della Lombardia rinascimentale…
Si racconta che Bereguardo, cittadina che si trova in quella zona di confine tra il Pavese e il Milanese, ha un nome ispirato dal bel panorama che si poteva ammirare dalla posizione sopraelevata del territorio dove sorse questa località, noto come Bel regard in francese e col tempo l'esclamazione si contrasse in Bereguardo.
Storia del castello
Nella prima metà del 1300, Luchino Visconti edificò nel borgo un castello che faceva parte della lunga serie di fortificazioni che da Bellinzona, passando per Locarno, Arona e Angera, divennero il sistema difensivo occidentale della signoria milanese, rendendo impossibile per il nemico varcare il Ticino e penetrare nel cuore dello stato.
Col passare del tempo il castello di Bereguardo perse la sua finalità difensiva, fu ampliato e divenne una residenza di caccia e feste per il signore e la sua corte.
I territori attraversati dal Ticino in quei secoli erano una fitta foresta in cui vivevano cinghiali, cervi, caprioli, daini e ogni genere di selvaggina.
Con Filippo Maria Visconti la funzione di residenza di vacanza del castello di Bereguardo prosegui infatti il terzo Duca di Milano, dopo averlo ampliato, lo donò all'amante Agnese del Majno, dalla quale ebbe nel 1425 la figlia Bianca Maria.
Dal 1470 per 20 anni il Castello e le terre annesse furono un feudo dei Tolentini che costruirono il canale Ticinello chiamato poi roggia Tolentina e le cascine tolentine come la cascina Grande e la cascina Conca.
Nel XVIII secolo il borgo fu un feudo degli Eleiizander, successivamente il castello fu rimaneggiato e alterato fino a decadere nell’Ottocento.
Dopo diversi passaggi di proprietà fu acquisito dall'ingegnere milanese Giulio Pisa, che nel 1897 donò la struttura al comune di Bereguardo .
Infatti, presso il comune di Bereguardo, firmato il 10 Marzo 1897, su richiesta del Dottor Tito Rosnati, Notaio in Milano, al numero 1589 del Repertorio si trova l'atto di “Donazione del Castello di Bereguardo fatto dal Sig. Ing. Giulio Pisa al Comune di Bereguardo”.
Il Comune ancora oggi è proprietario del grande castello rinascimentale.
Dal 1980 sono state avviate una serie di opere di risanamento del grande complesso, condotte dagli architetti Rizzini e Carminati e oggi nel castello hanno sede gli uffici comunali.
Fin dal 1926 vi si tiene, in occasione della ricorrenza del patrono San Zeno, una grande fiera agricola e di merci dal 2 al 5 ottobre.
Nel corso della manifestazione il castello ospita varie mostre, oltre a un palio delle contrade, corsa degli asini, sfilate in costume, fuochi d'artificio e molte altre attività.
Struttura del castello
Il Castello di Bereguardo sorge al centro della cittadina, su un terrazzo naturale che si affaccia sul Ticino, circondato dai resti di un fossato che traeva l'acqua dal vicino Naviglio.
Originariamente il grande complesso era di pianta quadrata, ma la mancanza totale dell'ala nord l'ha trasformato in una struttura a forma di U.
A differenza di altri castelli di quel periodo quello di Bereguardo non possiede alcuna torre angolare ed è costruito in mattoni di cotto lombardo, con una grande e splendida bifora, attribuita al Bramante, sulla facciata sud.
Il portone di accesso una volta era ancora più grande, e sono visibili i resti della prima arcata, mentre ai lati dell'ingresso si possono osservare i resti del ponte levatoio.
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