Tracce di musica classica: Teatro Sociale di Voghera
Nel centro storico di Voghera c’è un teatro dalla storia molto particolare…
Quando negli anni Venti del 1800 Voghera, nel cuore del Pavese, ebbe il bisogno di un teatro consono alla sua realtà di città del regno di Sardegna, elaborò un primo progetto del nuovo edificio, proposto nel 1821 dall'ingegnere Gian Battista Petrino.
L'incarico fu affidato all'architetto Giacomo Moraglia, il cui progetto venne approvato dal Consiglio Comunale nel 1824, ma l'area prescelta inizialmente non aveva il consenso generale della Società degli azionisti come sede del nuovo teatro, oltre ad una ben maggiore spesa che non era stata rilevata in fase di progetto.
Fu così nuovamente affidato all'architetto milanese Moraglia il progetto di una nuova pianta del teatro in una zona diversa e più spaziosa della città e, dopo alcuni anni di controversie per il definitivo posizionamento del nuovo teatro, nel 1837 fu deliberato di costruirlo nell'area posta tra la Regia Traversa (Via Emilia) e la Piazza Maggiore (Piazza del Duomo), a fianco del nuovo Palazzo Civico, anch'esso da costruirsi.
L'architetto Moraglia, non potendo proseguire la sua opera a Voghera a causa dei molti impegni presi nel frattempo, dovette ritirarsi dall'incarico, consigliando però all'Amministrazione Comunale un architetto di sua fiducia, il torinese Gioacchino Dell'Isola, che aveva già realizzato, sempre per il Comune di Voghera, il progetto del nuovo Ospedale.
Il Teatro Sociale di Voghera fu edificato tra il 1842 e il 1845 sull’area delimitata da piazza Duomo e via Emilia, tra la casa Boccardi e l’attuale via Gioacchino Dell’Isola, finanziatò con un sussidio di 25.000 lire, messe a disposizione dal Comune di Voghera, che si sommò al guadagno proveniente dalla vendita dei palchi, tramite un’estrazione a sorte tra gli azionisti.
Negli anni seguenti il Municipio vogherese s’impegnò nell’ampliamento dello stabile attraverso l’acquisto delle case a esso adiacenti.
La sala teatrale, progettata per circa 1200 persone, ha un triplice ordine di palchi, con sovrastante loggione e platea, mentre il piano di platea era originariamente mobile e inclinato, e in occasione delle esibizioni di danza era rialzato a livello.
Le decorazioni della sala a rilievi dorati sono in legno e cartapesta, come anche le membrature attorno ai cassettoni del proscenio, molto simili a quello del Teatro alla Scala.
I palchi, 62 in totale, sono disposti su tre ordini, 18 palchi nel primo ordine, 18 nel secondo e 20 nel terzo, a cui si aggiunge una coppia di palchi di proscenio.
L’inaugurazione del teatro avvenne la sera del 19 aprile 1845 con la rappresentazione dell'opera I Lombardi alla prima crociata di Giuseppe Verdi.
Per tutta la seconda metà del 1800 il Teatro Sociale continuò la sua attività, fornendo al pubblico spettacoli interessantissimi, soprattutto musicali, infatti la prosa era ancora una sezione marginale del teatro.
Con il 1900 ci furono le prime interruzioni dell'attività teatrale prevalentemente per ragioni economiche, dettate dalle spese per gli spettacoli e per i restauri dell'edificio.
La situazione peggiorò tra le due guerre mondiali e dal 1962 il teatro fu concesso in affitto come cinematografo e le rappresentazioni teatrali si ridussero, fino ad arrivare alla chiusura definitiva del 1986.
Dopo oltre trent'anni di abbandono quasi totale, nel 2018, grazie a uno stanziamento di Fondazione Cariplo e Esselunga, fu avviato il restauro completo dell'edificio, che comprende il ripristino di palchi e platea, il risanamento della cupola affrescata, la reinstallazione dell'illuminazione, compreso il lampadario centrale, la posa di nuovi impianti elettrici e termici, di nuove macchine sceniche, il ripristino degli arredi e la messa a norma di sicurezza delle infrastrutture.