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La luna del raccolto a Calvignano

  • Paola Montonati

luna piena del raccolto 1280x720Lunedì 12 settembre si terrà l’appuntamento di fine estate con le Moon Light Run indette dall’UISP provinciale di Pavia, uno degli eventi più attesi per quanto riguarda le camminate in notturna al chiaro della luna piena.

A Calvignano, infatti, si percorreranno cinque chilometri a passo libero, di corsa o camminando, con al termine una piccola cena. Il ritrovo è fissato per le 18,45 presso l’agriturismo La Stanga, e le partenze saranno differenziate con alle 19,30 i camminatori e alle 19,45 i corridori.

L’evento è proposto dall’Atletica Pavese di Voghera ed avrà finalità benefiche, allo scopo di  finanziare alcuni progetti sociali della società vogherese.

La storia della Luna del Raccolto 

Sempre bella da ammirare e contemplare, la Luna riesce a catturare in modo magico lo sguardo di astrofili e sognatori soprattutto quando,  ogni 29 giorni, si può osservare tutto il suo emisfero illuminato dai raggi solari e lo  spettacolo della Luna Piena.

Ogni nuovo plenilunio ha una denominazione particolare, ideate dagli Indiani d'America sulla base delle caratteristiche della Natura del mese, poi adottati dai coloni europei, come Luna del Vino, Luna della Vendemmia, Luna dei Canti, Luna dei Cervi Scalpitanti, Luna della Raccolta, Luna delle Ghiande, Luna del Riso, Luna del Gelso, Luna di Freschezza. Harvest Moon e Luna del Mais.

Settembre era  il periodo in cui raccogliere i fagioli, il mais e il riso selvatico, i principali alimenti della dieta indiana e la Luna del Raccolto era  riferito alla Luna piena più vicina  all'equinozio d'autunno, dove questo grande lavoro poteva essere prolungato anche di notte sotto la luce. 

Per i Giapponesi il plenilunio di settembre è considerato il più bello dell'anno, al punto che  in alcune zone si svolgono vere e proprie feste per osservarlo. 

Nella Luna del raccolto o della vendemmia insieme all'uva ci sono anche gli ultimi frutti estivi, mentre le giornate si accorciano visibilmente e  la notte inizia ad allungarsi, e in questa fase di passaggio la natura si mostra nel suo lato più dolce, dove l’aria è tiepida e l’atmosfera gradevolissima. 

È il momento perfetto per  rilassarsi, dedicandosi all'armonia tra corpo e spirito, tornando il più possibile a contatto con la natura.

Gli animali sono indaffarati  a mettere via le provviste in previsione dei mesi freddi, alcune specie migratorie si preparano a un lungo viaggio,  e per i contadini è tempo di fare conserve per l'inverno, tagliare la legna da ardere e fare le cataste.

Questa meravigliosa luna è la più vicina al momento di passaggio tra l’estate e l’autunno, simbolo di  un tempo di bilanci e di equilibrio.

Il borgo di Calvignano 

La storia di Calvignano non si discosta da quella di tanti altri territori del Pavese passati nel corso dei secoli attraverso svariate signorie.

Dopo essere appartenuta alla nobile famiglia dei Sannazzaro passò tra i possedimenti del potente signore di Milano, Francesco Sforza, che intorno alla metà del XV secolo la concesse in feudo a Giovanni Matteo Bottigella.

Sul finire del Seicento fu  acquistata dai pavesi Giacomo e Giovanbattista Fantoni, pervenendo in seguito ai conti Giorgi di Vistarino.

Alla produzione vinicola della zona sono legate tradizioni che si vogliono far derivare dalle tecniche rurali diffuse in Italia dagli arabi dove, secondo le antiche usanze, quando le viti ingiallivano prima del tempo, si bruciava sterco disseccato di bue, corna di cervo e scarpe vecchie per allontanare gli insetti o vi si piantavano peonie mentre altri, invece, ungevano d'aglio il trincetto, prima di usarlo per la potatura,  questo accorgimento si deve a una scaramanzia che considera l'aglio un ottimo rimedio contro demoni e streghe.

Non ci sono edifici di particolare rilievo architettonico, tranne per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Martino, esistente già nel Cinquecento, oltre a i pochi resti di un castello costruito nelle vicinanze dell'abitato intorno al XIV secolo.

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