Fiera di San Majolo 2024 a Robecco sul Naviglio
Sarà un weekend davvero unico quello che, da domenica 28 aprile al 2 maggio, vedrà protagonista la centenaria Fiera agricola e del bestiame di San Majolo di Robecco sul Naviglio, che, per l’edizione 2024, giunge alla 112esima edizione.
L’importanza economica che ha avuto e ha ancora oggi l’agricoltura a Robecco è testimoniata dalla presenza della grandiosa Fiera agricola e del bestiame, istituita ufficialmente l’11 maggio 1912, ma che esisteva già da alcuni anni.
Come tradizione in quegli anni le fiere coincidevano con qualche festività religiosa, infatti a Robecco si scelse la festività religiosa di San Majolo, noto in Lombardia fino dal Medioevo, il cui culto era legato ad un piccolo oratorio, ancora oggi esistente, situato nella piazza del paese e risalente almeno al Settecento.
Bestiame, animali da cortile, prodotti agricoli ed attrezzature riempivano ogni anni la piazza del paese creando una occasione di curiosità ma soprattutto di una serie di fruttuosi scambi tra agricoltori e commercianti.
La Fiera negli ultimi decenni è cresciuta in dimensioni e ogni anno il 1 maggio le vie di Robecco si riempiono di migliaia di persone per una grande occasione di commercio e di conoscenza dei prodotti dell’economia del territorio.
Nonostante i prodotti industriali ed artigianali siano in gran parte presenti, la sua anima agricola permane nella presenza degli animali, nell’esposizione zootecnica, nella rassegna delle macchine agricole e sulle bancarelle delle aziende agricole che presentano le loro produzioni.
Inoltre la fiera di San Majolo è anche occasione di promozione del territorio con l’inizio della stagione di navigazione lungo il Naviglio e la proposta di itinerari lungo il canale e in vallata.
Se il 1 maggio è il momento culminante, i giorni precedenti e successivi della fiera sono ricchi di eventi che animano il Comune, si va dagli spettacoli, alle mostre, ai convegni, mentre la sera del 30 aprile la reliquia di San Majolo viene portata per le vie di Robecco inaugurando così la Fiera.
Storia di Robecco sul Naviglio
Anche se viene citata per la prima volta in alcuni documenti del XII secolo, la città di Robecco sul Naviglio, che si trova sulla riva destra del Naviglio Grande, ha origini molto più antiche, con un nome che deriva dalla parola dialettale rebècch.
Durante i Visconti il signore della città fu Giovannolo di Casate, che dopo la sua morte lasciò tutti i suoi beni al figlio Cristoforo e nel XV secolo il castello passò a Sperone di Pietrasanta, cui era stato donato dal duca Filippo Maria Visconti.
Nella prima metà del Cinquecento le conseguenze della sconfitta che i Francesi subirono ad Abbiategrasso portarono la città a diventare il feudo di famiglie come i Visconti-Borromeo e i Trivulzio.
A partire dal XV secolo Robecco fu, con Cassinetta di Lugagnano, uno dei luoghi di elezione delle vacanze dei nobili milanesi e nel primo Ottocento si ampliò con le frazioni di Lugagnano e Castellazzo de’ Barzi che dopo l’Unità di Italia fu definitivamente annessa alla città.
Come già con Cassinetta, l’attrazione principale del paese sono le sue ville nobiliari, che sono in parte decadute oppure restaurate in tempi recenti, costeggianti le rive del Naviglio Grande con un notevole connubio (impatto) visivo e artistico.
La Villa Gaia o Gandini, risalente alla seconda metà del XIV secolo, ha una pianta che riprende lo schema del castello con tre cortili leggermente irregolari circondato da vari edifici. Mentre la facciata verso la strada conserva parte delle strutture originarie in cotto, quella verso il Naviglio presenta cornici dipinte alle porte e alle finestre con tre balconcini di ferro battuto.
Il cortile principale è adorno di dipinti del Cinquecento, mentre le sale sono decorate con soffitti lignei e numerosi arredi che risalgono dal Cinquecento fino al Settecento.
Di fronte al portone di Villa Gandini troviamo Palazzo Archinto, iniziato a cavallo tra il Seicento e il Settecento dal nobile Carlo Federico Pietrasanta. Avrebbe dovuto essere un complesso di cinque piani e quattro ali laterali, con una grande esedra rivolta verso il paese e due pontili.
Tutto questo rimase irrealizzato e oggi rimane solo il blocco centrale di una delle quattro ali, con due torri merlate.
Lungo Via Matteotti si può ammirare la Villa Gromo di Ternengo, che fu costruita nel Cinquecento sulle rovine di un castello e restaurata verso il 1679. La facciata si apre su un portico a tre archi, mentre sopra gli appartamenti dei nobili troviamo un attico.
L’atrio centrale decorato con affreschi conduce al retrostante giardino in cui possiamo notare la Sirenella, un padiglione adibito a imbarcadero.
Altre ville da non sottovalutare sono Palazzo Scotti, dallo schema a U e costruita secondo il gusto neoclassico, che ora ospita il Municipio; l’eccentrica Villa Terzaghi, di stile barocco lombardo, con una facciata sormontata da piloni con statue e pennacchi vari, mentre il corpo centrale della villa è diviso da un portichetto con frontone ricurvo.
La villa Dugnani, costruita nel Seicento su una precedente abitazione del Cinquecento, con una facciata dominata da due finestre con cornici in cotto; l’incompiuta Villa Sironi Marelli, costruita verso la metà dell’Ottocento su una precedente proprietà del Settecento, di cui ci rimangono le scuderie, d’influsso moresco, e i giardini, progettati da Giuseppe Balzaretto; Villa Arrigoni, costruita verso il 1692, che era un edificio padronale attiguo a un’azienda agricola, oggi incorporata in un complesso sportivo privato.
Negli ultimi anni Robecco sul Naviglio ha avuto una vera e propria riscoperta, grazie all’introduzione della navigazione su battelli.
Il periodo di navigazione che va da aprile a settembre, con l’Itinerario delle Delizie copre, con percorsi diversi tra loro per paesaggio e per durata, il tratto di Naviglio Grande compreso tra Cassinetta di Lugagnano e Castelletto di Cuggiono, uno dei tratti navigabili più suggestivi dei Navigli, completamente immerso nel verde.
Risalendo il canale s’incrociano Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio, con le loro famose e spettacolari ville patrizie, Pontevecchio di Magenta, Ponte Nuovo di Magenta, il centro storico di Boffalora Sopra Ticino, Bernate fino ad arrivare a Castelletto di Cuggiono da dove si può ammirare la maestosa scalinata di Villa Clerici.