Paola Lombroso, la Zia Mariù del Corriere dei Piccoli che veniva da Pavia
Non tutti sanno che la storia del Corriere dei Piccoli, uno dei giornali per bambini più noti del Novecento italiano, ha le sue radici in una donna nata a Pavia, all’ombra del Ponte Coperto…
Paola Lombroso nacque a Pavia il 14 marzo 1871, primogenita dell'illustre psichiatra e antropologo Cesare Lombroso e di Nina De Benedetti.
Nel 1872 nacque la sorella Gina, che divenne sociologa e antropologa; nel 1874 nacque Arnaldo, nel 1876 Leo e nel 1877 Ugo.
Paola iniziò a collaborare nel 1889 con il Fanfulla della domenica di Ferdinando Martini, con la Gazzetta letteraria di Vittorio Bersezio e con Vita moderna di Gustavo Macchi. Dopo il 1893, scrisse per Cenerentola, il giornale pei fanciulli di Luigi Capuana, pubblicato solo per un anno e mezzo.
Nel 1895 pubblicò Saggi di psicologia del bambino presso Roux, a Torino. A questo seguì il libro di novelle Povera gente nel 1898, edito dall'editore palermitano Remo Sandron, e nello stesso anno uscì Kodak, presso Roux e Viarengo editori.
Con il sostegno del padre, Paola cominciò a studiare i bambini dal punto di vista della loro psicologia e pubblicò nella collana Piccola biblioteca di scienze moderne della casa editrice torinese Fratelli Bocca, Il problema della felicità e La vita dei bambini, apprezzati da studiosi come Binet, Ribot, De Sanctis, Ricci e G.C. Ferrari.
Dal 1901 iniziò a scrivere anche articoli di vario genere per La lettura, rivista mensile del Corriere della Sera diretta da Giuseppe Giacosa, continuando la collaborazione negli anni seguenti.
Paola collaborò con Il Giornalino della domenica, creato da Vamba nel 1906, ma intuì sia l'importanza innovativa di questa testata sia i suoi limiti. Così elaborò il progetto di un nuovo giornale per bambini, che propose a Luigi Albertini come supplemento del Corriere della Sera. Nacque così il Corriere dei Piccoli.
Per la direzione della nuova testata fu scelto Silvio Spaventa-Filippi, ma Paola avviò una collaborazione con il giornale, gestendo tra l'altro la popolare rubrica Piccola Posta, sotto lo pseudonimo Zia Mariù, con cui firmò molti dei suoi testi. Nel 1910 pubblicò La vita è buona, dedicato al padre appena scomparso, e per il mensile Il Secolo XX dei Fratelli Treves pubblicò la novella Il gioiello antico.
Paola ideò le Bibliotechine rurali di Zia Mariù, che distribuirono gratuitamente oltre 100.000 volumi nelle piccole scuole italiane.
Contraria allo schieramento del Corriere della Sera e del Corriere dei Piccoli a favore dell'invasione della Libia, Paola fu costretta a lasciare la testata per concentrarsi sulle sue bibliotechine.
Durante la guerra, creò le Ville per i figli dei soldati, che trasformò poi, negli anni Venti, nella Casa del Sole per bambini tubercolotici.
Costretta a lasciare l'Italia per le persecuzioni razziali contro gli ebrei, la scrittrice fuggì in Svizzera, dove la sorella Gina viveva con il marito.
Paola tornò in Italia dopo la Liberazione e riprese la sua attività con le Bibliotechine e la Casa del Sole.
Nel 1950 fu insignita della medaglia d'oro dei Benemeriti della Pubblica Istruzione. Divenuta presidente del Centro di letteratura infantile di Torino, nel 1953 pubblicò una nuova edizione delle Storie vere di Zia Mariù, dedicata "a tutti i parenti, amici grandi e piccoli, insegnanti e scolari che dal 1908 al 1953 hanno accompagnato, aiutato e incoraggiato il lavoro a me tanto caro delle bibliotechine e della Casa del Sole."
Paola Lombroso morì a Torino, all’età di 83 anni, il 23 gennaio 1954, ed è sepolta nel Cimitero monumentale.