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Ludovico il Moro, signore del Pavese

  • Paola Montonati

ludovico moroL’uomo che cambiò per sempre il volto del Pavese…

Ludovico il Moro,  il cui vero nome era Ludovico Maria Sforza , nacque il 27 luglio 1452 a Vigevano, quarto figlio maschio di Bianca Maria ViscontiFrancesco Sforza.

Quando suo padre morì, nel 1466, il fratello maggiore Galeazzo Maria, primogenito del duca di Milano, divenne il nuovo signore.

Morto anche Galeazzo Maria, assassinato da un gruppo di congiurati, il suo posto venne presto nel 1476 da Gian Galeazzo Maria Sforza, suo figlio, che però aveva solo sette anni.

Così Ludovico, aiutato da Sforza Maria, il fratello minore, provò a opporsi alla reggenza della madre di Gian Galeazzo Maria, Bona di Savoia, che aveva affidato il ducato a Cicco Simonetta, suo consigliere di fiducia.

Ludovico e Sforza Maria fallirono nel tentativo e il primo fu costretto all'esilio in Toscana, mentre il fratello morì avvelenato a Varese Ligure.

Poco tempo dopo Ludovico si riconciliò con Bona e fece condannare a morte Simonetta, poi spisne la madre ad abbandonare Milano e a stabilirsi nel castello di Abbiate, oggi nota con il nome di Abbiategrasso, e prese la reggenza in vece del nipote.

Ludovico acquisì sempre più potere a Milano, grazie alle sue abilità diplomatiche che gli permisero di agire in maniera accorta tra tradimenti e alleanze, traendo beneficio dalle rivalità in corso tra gli stati italiani.

Mantenne l'alleanza con Lorenzo il Magnifico, che governava Firenze, anche perché temeva che la confinante Venezia potesse espandersi,  inoltre ebbe buoni rapporti con papa Alessandro VI Borgia e con Ferdinando I, il re di Napoli, infatti la nipote di quest'ultimo, Isabella d'Aragona, fu fatta sposare con Gian Galeazzo Maria Sforza.

Mentre il fratello Ascanio Sforza viene creato cardinale, Ludovico appoggiò Caterina Sforza, signora di Imola e Forlì e sua nipote, per limitare la presenza in Romagna di Venezia.

Diventato padre di Massimiliano e Francesco, nati dal matrimonio, avvenuto nel 1491, con la figlia del duca di Ferrara Ercole I d'Este, Beatrice d'Este, Ludovico consolidò il suo potere a Milano, chiamando a corte poeti, musicisti, pittori e artisti come Bramante e Leonardo da Vinci.

Il ducato

Negli anni del suo ducato a Milano, durato dal 1480 al 1499, il Moro avvallò la realizzazione di numerose opere di ingegneria militare e civile, quali fortificazioni e canali, e favorì la coltivazione del gelso, che in breve tempo divenne un elemento essenziale dell'economia locale in quanto connesso alla creazione di tessuti di seta.

Ludovico, quindi, si fregiava del titolo di duca anche se in realtà, a livello formale, esso spettava  a Gian Galeazzo, trasferitosi a Pavia dove aveva  creato una sua corte, ma la moglie di questi, Isabella, pretese che il re di Napoli, suo nonno, intervenisse per ridare al marito il controllo del ducato.

Il ducato di Milano venne perso da Ludovico, mentre la sorella di Gian Galeazzo, Bianca Maria Sforza, sposò Massimiliano.

Usurpato del titolo, il Moro ricevette l'11 settembre 1494 il re di Francia Carlo VIII ad Asti e pochi giorni dopo, alla morte di Gian Galeazzo, fu all'apice del suo potere, ma dovette ben presto fare i conti con la potenza francese.

Il duca cercò la collaborazione di Venezia e sconfisse la Francia nella Battaglia di Fornovo del 1495, dove vennero impiegati i  cannoni realizzati con il bronzo che in origine doveva servire per una statua equestre di Leonardo da Vinci.

Poco dopo, Ludovico spedì alcune truppe a sostegno di Pisa, in lotta con Firenze, che non aveva partecipato alla lega anti-francese, per impadronirsi della città.

Nel frattempo Carlo VIII morì, e il suo erede era Luigi XII di Francia, pretendente al ducato milanese in quanto nipote di Valentina Visconti.

La fine del Moro

Ripudiata l'alleanza con Venezia, Ludovico aiutò Firenze a riprendersi Pisa, sperando in un aiuto da parte della Repubblica fiorentina contro Luigi XII.

Questa, però, fu una mossa sbagliata, visto che la scomparsa dell'alleato veneziano non venne compensata dalla collaborazione con Firenze.

E così, quando il re di Francia arrivò in Italia dopo essersi assicurato la protezione di Venezia conquistò facilmente Milano, grazia a un popolo ormai stremato dalle tasse imposte da Ludovico.

Dopo l'occupazione delle truppe francesi del settembre del 1499, Ludovico fuggì presso Massimiliano I d'Asburgo, a Innsbruck, poi cercò di tornare a Milano, ma le truppe svizzere, pur essendo sue alleate, non accettarono di entrare in battaglia.

Mentre Milano perse la sua  indipendenza, Ludovico fu catturato dai francesi a Novara il 10 aprile.

Ormai solo e prigioniero, Ludovico il Moro morì a 55 anni nel Castello di Loches, in Francia, il 27 maggio 1508 e lasciò la sua eredità ai figli Ercole Massimiliano, conte di Pavia e duca di Milano, e Francesco, principe di Rossano, conte di Pavia e duca di Milano.

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