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Carlo V d’Asburgo, il vincitore della battaglia di Pavia

  • Paola Montonati

carlo vIl re che segnò per sempre la storia dell’Europa rinascimentale…

I primi anni

Carlo d'Asburgo nacque nel 1500 a Gand, in Belgio. Suo padre, Filippo d'Asburgo, detto "il Bello", era figlio dell'imperatore Massimiliano I d'Austria e di Maria di Borgogna; sua madre, Giovanna di Castiglia e d'Aragona, detta "la Pazza", era figlia dei Re Cattolici, Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia.

Alla morte del nonno Ferdinando d'Aragona, Carlo venne nominato re di Spagna nel 1516.

Nel 1519, alla scomparsa dell’altro nonno, Massimiliano d'Asburgo, Carlo si candidò al seggio imperiale. Tuttavia, per essere riconosciuto imperatore del Sacro Romano Impero, necessitava del consenso dei sette grandi elettori, stabiliti dalla Bolla d'Oro.

Per assicurarsi il titolo, Carlo finanziò la sua elezione con le ricchezze provenienti dalle Americhe e grazie a prestiti concessi da importanti banchieri europei, tra cui i Fugger di Venezia. Il 27 giugno 1519, i sette elettori proclamarono Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero.

Il suo grande sogno era quello di creare e guidare un impero universale, e l'Italia esercitava su di lui un fascino particolare, in quanto erede dell'Impero Romano e culla del Rinascimento.


Le guerre d'Italia

Carlo V possedeva già il Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna, ma ambiva anche al Ducato di Milano, che dal 1515 era sotto il controllo dei francesi. La sua posizione strategica, tra i passi alpini e i porti della Liguria, avrebbe consentito a Carlo di collegare i suoi domini imperiali tra il Nord Europa, la Spagna e l'Italia meridionale.

Nel 1521, dopo essersi alleato con papa Leone X, ostile al predominio francese nella penisola, Carlo V sconfisse le truppe di Francesco I di Francia, conquistando Milano e Genova.

Nel 1525, durante la battaglia di Pavia, l'esercito imperiale sbaragliò i francesi e catturò Francesco I, costringendolo, nel 1526, a firmare la pace di Madrid, con cui rinunciava a ogni pretesa sull'Italia.

Preoccupato dall’ascesa dell'imperatore, il nuovo pontefice, Clemente VII, si alleò con la Francia formando la Lega di Cognac (1526). In risposta, Carlo V inviò un’armata di Lanzichenecchi, che, approfittando delle divisioni tra gli Stati italiani, giunse fino a Roma.

Nel 1527, l’esercito imperiale mise a ferro e fuoco la città, nel drammatico evento noto come Sacco di Roma. Il papa si rifugiò a Castel Sant'Angelo, mentre la città venne brutalmente saccheggiata.

Scosso da questi eventi, nel 1529 Carlo V siglò con il papa la pace di Barcellona, ottenendo il riconoscimento del suo dominio in Italia. Poco dopo, con la pace di Cambrai, la Francia rinunciò ufficialmente al controllo di Napoli e Milano, in cambio della Borgogna.

Nel 1530, a Bologna, papa Clemente VII incoronò Carlo V re d'Italia e imperatore dei cristiani, sancendo definitivamente il dominio asburgico sulla penisola.


Gli ultimi anni

Nel 1535, Carlo V organizzò una spedizione contro Algeri, per contrastare le incursioni turche sulle coste spagnole e siciliane.

Nello stesso anno, nuovi scontri tra Impero e Francia per il possesso di Milano portarono alla tregua di Nizza (1538), mediata da papa Paolo III. L'accordo assegnava la Savoia alla Francia e confermava Milano sotto il dominio imperiale.

Nel 1542, Francesco I approfittò della sconfitta della flotta imperiale nel Mediterraneo, inflitta dalle navi turche di Solimano I, per riaprire le ostilità. Carlo V reagì invadendo la Francia e giungendo fino a Parigi, ma nel 1544 si arrivò alla pace di Crépy, che confermava le clausole della tregua di Nizza.

Ormai logorato nel fisico e nell’animo, Carlo V abdicò nel 1556, dividendo il suo vasto impero tra il fratello e il figlio:

  • L’Austria e il titolo imperiale andarono al fratello Ferdinando I
  • La Spagna, i territori italiani e le colonie americane passarono al figlio Filippo II

Carlo si ritirò nel monastero di Yuste, in Spagna, dove morì nel 1558. Venne inizialmente sepolto nella chiesa del convento, ma sedici anni dopo il figlio Filippo trasferì la sua salma nel Monastero dell’Escorial, a Madrid, dove tuttora riposa.