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Viguzzolo, tra arte e storia

104463406 3000994449949901 4997500984118263037 oOltre la sua storica pieve, il borgo di Viguzzolo, in provincia di Tortona, ha una storia ricca di fascino e aneddoti unici…

Il nome di Viguzzolo deriva dalla radice latina vicus ed era in origine un piccolo villaggio fondato agli inizi dell'era cristiana, dopo che il luogo era già stato colonizzato in età romana.

Il borgo appare citato in alcuni documenti del IX secolo, che dimostrano come in paese ci fosse già una chiesa pievana, anche se diversa da quella di oggi.

Tra XII e XIII secolo Viguzzolo fu un libero comune, e nel 1278 ebbe da Tortona, come Pontecurone e come in seguito avvenne per Castelnuovo Scrivia, il privilegio della cittadinanza tortonese, a dimostrazione del prestigio raggiunto dal borgo.

Gli Sforza, subentrati ai Visconti, minacciarono Viguzzolo di distruzione se non avesse riconosciuto la loro autorità, poi l’atto di sottomissione fu premiato dalla concessione dei diritti spettanti sulle acque del Grue e del Curone, dal titolo di borgo insigne, concesso nel 1450 e poi confermato dagli spagnoli, nuovi signori di Milano nel 1592.

Fu Galeazzo Maria Sforza a concedere il feudo alla famiglia piacentina dei Fogliani nel 1468, che lo governarono fino agli anni della rivoluzione francese, dopo che era stato confermato dai Savoia nel 1772.

I rapporti tra i feudatari e i viguzzolesi furono sempre piuttosto turbolenti, soprattutto dopo la peste del 1630-31 che decimò la popolazione, oltre alle devastazioni operate dalle imponenti truppe francesi e sabaude che, nel 1642, s’impegnarono nell'assedio di Tortona.

La pieve di Santa Maria, in stile romanico, è il monumento più importante del paese, e uno dei più interessanti del Tortonese, posta a monte dell'abitato verso la val Curone, nota nelle antiche carte come Sancta Maria in ripa padi, poiché era situata lungo il corso della roggia oggi coperta, che proviene dal Curone e attraversa il paese.

Restaurata negli anni Trenta dopo secoli di abbandono, la pieve ha una pianta basilicale a tre navate absidate, con copertura a capriate.

L'abside centrale, l'unica giunta inalterata, presenta delle tracce di affresco raffigurante un Cristo pantocratore, forse del XI secolo.

Al centro del paese si trova l’ex Monastero dell'Annunziata, oggi sede del Palazzo municipale, delle scuole elementari e della biblioteca civica, risalente al XV secolo, che ospitò monache dell'ordine e della regola di Sant'Agostino, fino a essere soppresso nel 1770 da papa Clemente XIV.
La Parrocchiale dell'Assunta, posta nella grande piazza, è il frutto dell’ingrandimento seicentesco di un primitivo oratorio dedicato a San Bartolomeo, e presenta un portale con il timpano spezzato e una facciata d’impianto barocco, caratterizzata dall'acuto semicircolare, in dimensione ridotta, visibile sulle due ali.

L'interno, a tre navate, ospita un altar maggiore, in stile barocco, proveniente dalla Chiesa di San Marziano di Tortona.

A Viguzzolo ci sono tanti mulini, edificati nel Medioevo per la necessità della macinazione delle granaglie, fino a quel momento avvenuta solo a Tortona.

Il primo mulino risale al 1234 mentre nel 1620 le fonti citano il Molino Vecchio, il Molino Cavallino o della Cavallina, unico ancora visibile e in funzione, il Molino di Sotto e il Molino Nuovo, oggi una memoria storica, unica per il paese e i territori circostanti.

Tutta Viguzzolo è attraversata dalla roggia Ligosso, con un percorso in gran parte sotterraneo e solo in brevi tratti la roggia si mostra in superficie, nei pressi del Mulino della Cavallina, che con la sua ruota e il rumore dell'acqua rappresenta un angolo magico del paese.

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