Skip to main content

I castelli del Nord Italia: Castello di Casei Gerola

  • Paola Montonati

Castello di Casei Gerola Nel piccolo borgo pavese di Casei Gerola si trova un castello, su una piccola collinetta nel centro del paese, dalla storia antichissima.

Il primo cenno al castello di Casei Gerola è del 951 quando Berengario II e Adalberto re confermarono alla badessa Ermenegilda la corte di Casei con il Castello, come poi fece Enrico III nel 1054.

Nel 1185 erano feudatari di Casei i conti di Rovescala e, nei primi anni del 1300, vi soggiornò l’eresiarca fra Dolcino Tornielli, poi giustiziato a Bologna pochi mesi dopo.

Verso il 1348 il signore del borgo era Fiorello Beccaria, ma nel 1415 i Beccaria persero definitivamente il feudo di Casei a favore del Conte di Carmagnola.

Nel 1431 il feudo fu ceduto al marchese Guido Torelli.

Le origini della famiglia Torelli risalgono a Ludolfo primo duca di Sassonia, grande nemico di Carlo Magno, poi Enrico II, nominato duca di Verona nel 952, fu il primo Torelli entrato in Italia.
Il capostipite dei Torelli in Italia fu Pietro, primo della famiglia ad assumere il nome italiano di Torello e un suo discendente fu Guido, detto Salinguerra.

I Torelli stabilirono la loro residenza Ravenna e poi Ferrara per oltre 250 anni, poi ne vennero scacciati nel 1244 e si dispersero a Parma, Forlì, Firenze, Mantova, Foligno e Fano.

Ma il fondatore della casata fu Guido che, valoroso condottiero, militò per i Terzi di Parma, fu al soldo di Filippo Maria Visconti, che gli  donò i feudi di Montechiarugolo e Guastalla, e da lui ebbe il privilegio di decorare il suo stemma con la vipera viscontea.

Il 19 maggio 1431 Filippo offrì a Guido il feudo di Casei o Caselle e Cornale, col titolo di Conte, come il riconoscimento dei suoi meriti militari dopo la vittoria sui Veneziani del 12 maggio.
Morto Guido nel 1449 il feudo passò ai due figli Cristoforo e Pietro Guido e, dopo la divisione dei possedimenti del 1456, Casei e Cornale andarono a Cristoforo con Montechiarugolo.

Il 28 settembre 1456 il feudo venne elevato a Marchesato, con Cristoforo primo marchese.
Scomparso Cristoforo nel 1460 i figli, Marcantonio prima e Marsilio poi, furono i Conti di Montechiarugolo mentre al terzogenito Guido spettò il marchesato di Casei e Cornale.

Nel 1499 Casei e il castello vennero conquistati dai Francesi di Gian Giacomo Trivolzio per Luigi XII e nel 1543 gli Spagnoli decisero di indebolire le mura di Casei e di distruggere le fortificazioni del castello.

Il 22 dicembre 1560 il governatore di Milano Francesco Ferdinando de Avalos de Aquino concesse ai Torelli il restauro del castello.

Il feudo e il castello rimasero ininterrottamente ai Torelli fino ai primi anni del 1800, quando fu acquistato dall’avvocato Andrea Squadrelli.

Il castello, nel luogo e le proporzioni di oggi, venne edificato nel 1407 ingrandendo il precedente maniero ed è una costruzione in mattoni, con corte interna quadrangolare e gli avanzi dei quattro torrioni d’angolo.

Su parte dei due torrioni verso est furono costruiti, intorno al 1700, due loggiati, mentre l’ingresso nord verso il borgo è su due grandi arcate a ogiva di cui una era il fondamento dell’antico torrione d’ingresso.
Verso il fronte opposto un altro ingresso è formato da un’ala pensile che formava il corpo di guardia e poggiante su due grandi arcate ogivali.

All’interno del castello, di fronte all’ingresso nord, nella corte, c’è un loggiato attraverso cui si entra nella cappella di Sant’Antonio di Padova che conserva una statua settecentesca del Santo e alcune tele.
Al di sotto del piano del cortile si può notare la parte originaria del maniero ed è molto importante l’archivio che conservava rari documenti, oggi parte dell’archivio storico comunale di Casei Gerola.

Potrebbe interessarti leggere anche:

Una gita fuori porta. I borghi medievali vicino a Pavia

Pin It