Le Porte Sante del Giubileo 2025 a Pavia
Dopo che il 24 dicembre a Roma comincia il Giubileo 2025 con il rito dell’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro da parte di Papa Francesco, domenica 29 dicembre alle 15.30 questo grande evento prenderà il via in tutte le diocesi del mondo.
Le porte sante a Pavia
A Pavia l’avvio del Giubileo sarà nella chiesa di Santa Maria del Carmine dove, dopo un momento di preghiera, comincerà la processione verso la cattedrale.
Le porte sante nella diocesi di Pavia saranno quattro, rispettivamente in Duomo, nella basilica di San Pietro in Ciel D’Oro, nella cappella della resurrezione della casa del Giovane, in via Lomonaco e nella chiesa di san Riccardo Pampuri a Trivolzio.
La storia della Porta Santa
Fu probabilmente nel 1423 che, per la prima volta, Papa Martino V aprì per il Giubileo una Porta Santa a Roma ed era quella della Basilica di San Giovanni in Laterano.
Una Porta Santa, più antica, esisteva precedentemente al primo Giubileo della storia, indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300 ed era quella posta sulla parete sinistra della Basilica di Collemaggio a L’Aquila, legata alla Perdonanza istituita nel 1294 da Celestino V e ancora oggi viene aperta per una sola giornata, tra la sera del 28 agosto e quella del 29.
Difficile stabilire con precisione l’origine della presenza di una Porta Santa nella Basilica di San Pietro, infatti se ne attesta la presenza già nell'antica Basilica costantiniana e medievale, fu realizzata da Papa Sisto IV Della Rovere per il Giubileo del 1475 e si trovava nello stesso luogo in cui è collocata l'attuale Porta ed era una porta più piccola rispetto alle altre, che conduceva nella navata laterale destra dell'antica Basilica in prossimità del luogo dove c'era l'oratorio di Giovanni VII, decorato da mosaici antichissimi e che custodiva un tempo la reliquia del Volto Santo.
L'apertura della Porta Santa
L’apertura della Porta Santa di San Pietro avviene esclusivamente in corrispondenza dei Giubilei, celebrati inizialmente ogni 50 anni, successivamente, dal 1475 in poi, ogni 25.
I 30 Anni Santi celebrati complessivamente nella storia, compresi i 6 straordinari, ultimo dei quali quello della Misericordia nel 2015-16, vengono ricordati dagli stemmi dei Papi che si alternano alle scene istoriate sui battenti dell’attuale Porta Santa, alta 3,60 metri e larga 2,15, che è un opera in bronzo, relativamente recente, dello scultore toscano Vico Consorti eseguita, sotto la guida del teologo Manlio Savelli, nella fonderia Marinelli di Firenze per il Giubileo del 1950.
La nuova Porta Santa sostituì, dopo duecento anni, gli antichi battenti lignei, inaugurati il 24 dicembre 1749 da papa Benedetto XIV.
Il rito di avvio del Giubileo un tempo non prevedeva l’apertura dei battenti della Porta, ma era incentrato sul simbolo dell'abbattimento del muro, dove il Papa batteva tre colpi di martello e la parete veniva giù.
Poi il muro veniva nuovamente alzato alla fine del Giubileo ed era il Papa stesso con una cazzuola e la calce a sigillare simbolicamente i primi tre mattoni, uno dorato e due argentati.
Nella notte di Natale 1974 ai tre colpi di martello battuti da Paolo VI, alcuni frammenti di muro caddero addosso al Pontefice e fu questo accaduto a determinare la modifica del rito.
Dal 1975 a chiusura dell’Anno Santo Montini decise di valorizzare le due ante bronzee di Vico Consort, facendole collocare in modo permanente sui cardini della Basilica Vaticana e da allora il Pontefice inaugura il Giubileo spalancando i due battenti di bronzo e attraversando per primo la Porta Santa che, terminato l’Anno Santo, resta ben visibile nell’atrio esterno di san Pietro. All’interno della Basilica invece un muro resa sotto il mosaico di San Pietro disegnato da Ciro Ferri, allievo di Pietro da Cortona, nel XVII secolo e, costituito da mattoni recanti lo stemma della Fabbrica di San Pietro, si nota per la parete bianca su cui spicca una croce dorata e viene demolito qualche giorno prima della cerimonia di apertura del Giubileo per la recognitio, cioè l’estrazione dalla parete di uno scrigno, contenente il rogito della precedente chiusura della Porta, le chiavi, le monete e le medaglie pontificie.