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Le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Benedetto Cairoli a Gropello Cairoli

  • Paola Montonati

bicentenario benedetto page 0001Saranno tre giorni ricchi di eventi per il bicentenario della nascita di Benedetto Cairoli, ideati dal Comune di Gropello per il weekend dal 24 al 26 gennaio allo scopo di celebrare l’anniversario dell’illustre concittadino.

Da Belgirate a Groppello 

La famiglia Cairoli veniva da Belgirate, in Piemonte, di cui arriverà a Gropello una delegazione guidata dal sindaco Flavia Filippi, in continuità con quello che è tutti gli effetti un vero e proprio gemellaggio.

Il 20 aprile 2024, infatti, il sindaco di Gropello Elisa Bergamaschi ha partecipato alla rievocazione del matrimonio tra Carlo e Adelaide, nel giardino della villa della famiglia Bono-Cairoli a Belgirate. E proprio il cortile di un’altra villa Cairoli, a Gropello, insieme a quello della biblioteca, sarà aperto nei tre giorni dedicati al bicentenario.

Programma della manifestazione 

Le manifestazioni inizieranno venerdì 24 gennaio alle 21 in sala Cantoni con un omaggio ai Cairoli e una degustazione di vini a cura del sommelier Carlo Aguzzi.

Sabato 25 dalle 10 alle 16 è previsto un annullo postale speciale presso la biblioteca comunale, con la messa in vendita di 500 cartoline di Benedetto Cairoli in borghese e di altre 500 in divisa, alle 16.30 la sala Cantoni ospiterà un concerto di musica lirica a cura del soprano Daria Masiero, e alle 21 una conferenza di Alberto Razzini dal titolo Benedetto Cairoli: coraggio, amore e amicizia.

Il soppalco della biblioteca accoglierà una mostra di cimeli ottocenteschi di proprietà di Alberto Giarda, a cura dell’Associazione gropellese di storia e cultura, dal titolo I Cairoli e il Risorgimento.

Domenica 26 gennaio, a partire dalle 10, ci sarà una rievocazione storica con una trentina di figuranti in costume d’epoca nel parco di villa Cairoli e nella sala affrescata.

Alle 11 sarà il momento dei saluti istituzionali, introdotti da cenni storici e la giornata si concluderà nel salone parrocchiale dove alle 13 si terrà un banchetto d’onore con balli risorgimentali.

La vita di Benedetto Cairoli 

Benedetto Angelo Francesco Cairoli nacque a Pavia il 28 gennaio 1825, primogenito di Carlo Cairoli, erede di agiati proprietari terrieri della Lomellina, medico, professore di chirurgia all’Università di Pavia e di Adelaide Bono Cairoli, figlia di un prefetto di Milano sotto Napoleone, poi conte dell’Impero.

Nel 1848, il padre accettò l’incarico di podestà di Pavia, durante la breve stagione del Governo Provvisorio poi,  tornati gli austriaci, si rifugiò in Piemonte dove morì.

Benedetto, studente del liceo classico Ugo Foscolo e poi della facoltà di Giurisprudenza sin dal 1844 all’ università di Pavia, fu testimone del clima anti-austriaco e patriottico che lì dominava.

Nel 1848 ebbe un ruolo nelle Cinque Giornate di Milano, nel 1859 ebbe un comando nel corpo dei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi, nel 1860 fu con Garibaldi alla prima spedizione dei Mille: fu ferito per due volte, la prima, in modo lieve, a Calatafimi e la seconda, gravemente, a Palermo nel 1860.

Benedetto nel 1866, col grado di colonnello, partecipò alla campagna di Garibaldi nel Trentino e nel 1867 combatté a Mentana.

Nel 1870 partecipò ai negoziati con Bismarck, nel corso dei quali il Cancelliere tedesco promise di appoggiare l’annessione di Roma da parte dell’Italia, a patto che il Partito Democratico si fosse adoperato per impedire un’alleanza fra il re Vittorio Emanuele II e Napoleone III.

Quando nel 1876 la Sinistra andò al potere, Cairoli, deputato sin dalla prima legislatura, divenne capogruppo parlamentare della maggioranza e, dopo la caduta dei governi Depretis e Crispi, il 24 marzo 1878 formò il suo primo Gabinetto.

La sua politica estera fu filo-francese ed irredentista, in linea con i sentimenti tradizionali della Sinistra italiana.

Contemporaneamente, l’appoggio alle manifestazioni irredentiste offerto da Cairoli mantenne tesi i rapporti con Vienna e l’alleato Bismarck.

Gli effetti di tale isolamento furono palesi in occasione del Congresso di Berlino dal 12 giugno al 13 luglio 1878, dove  l’Austria-Ungheria si assicurò l’occupazione della Bosnia e dell’Erzegovina, la Gran Bretagna l’isola di Cipro, la Francia garanzie sulla Tunisia, mentre l’Italia non ottenne assolutamente nulla, in particolare per il Trentino.

Il governo Cairoli ne uscì indebolito, cosicché cadde poco dopo il tentativo da parte dell’anarchico Passannante di assassinare il Re Umberto I il 17 novembre 1878, dove Cairoli, presente al fatto, afferrò l’attentatore e ricevette una coltellata alla coscia.

L’11 dicembre 1878 un ordine del giorno favorevole al governo fu respinto a grande maggioranza e Cairoli si dimise il 19.

Dopo un breve governo Depretis, il 14 luglio 1879 Cairoli tornò al potere e il 25 novembre formò un governo di coalizione, dove assunse gli incarichi di primo ministro e ministro degli esteri, con in primo piano la questione della Tunisia, contesa da Francia ed Italia.

Ma il governo di Cairoli fu sorpreso quando, l’11 maggio 1881, i francesi procedettero all’occupazione della Tunisia.

Alla fine Cairoli decise presentare le dimissioni, il 29 maggio 1881 e scomparve dalla scena politica.

Nel 1887 il senatore fu insignito del Collare dell’Annunziata, la massima onorificenza italiana. Cairoli morì l’8 agosto 1889, mentre era ospite di re Umberto I nella reggia di Capodimonte, a Napoli.

Oggi Benedetto Cairoli riposa nel Sacrario di Gropello Cairoli.