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La luna del cacciatore a Salice Terme

  • Paola Montonati

luna del cacciatoreUna serata da non perdere nel cuore dell’Oltrepò Pavese…

Salice Terme ospiterà nella sera di martedì 11 ottobre l’appuntamento mensile con le Moon Light Run, proposte dalla Uisp provinciale, con un allenamento, di corsa o cammino, sulla distanza di sei chilometri lungo la Greenway Voghera-Varzi fino a Godiasco e ritorno.

Il ritrovo sarà alle 18,45 in via Diviani a Salice, di fronte al Golf Club, poi è prevista l a corsa al chiaro della luna piena del Cacciatore, dove i camminatori si avviano alle 19,15, i corridori alle 19,30. 

Il nome della manifestazione, Wimima wayè, riprende la tradizione degli antichi nativi americani Lakota.

La tradizione della Luna del cacciatore

Definita come la prima luna piena che segue quella del raccolto di settembre, la luna piena dei cacciatori deriva il suo nome dalla pratica di cacciare a cavallo.

In particolare, fu la tribù degli Algonchini che diede i nomi alla luna, ancora oggi ricordati.

Le battute di caccia avvenivano sui campi di grano dopo la mietitura, inseguendo le volpi alla luce della luna, detta luna piena del sangue per via del sangue sparso durante la caccia, ma anche del viaggio o  dell’erba morente.

La Luna del Cacciatore era per i nativi americani il momento in cui fare scorte per l’inverno, il periodo in cui cacciare per garantirsi la sopravvivenza nei mesi futuri.

Alcune credenze vogliono la Luna del Cacciatore più grande del solito e di colore tendente al rosso, ma in realtà il plenilunio di ottobre non ha tali caratteristiche, infatti la luna sembra colorata e di maggiori dimensioni solo perché alzandosi piena all’orizzonte vicino al tramonto può dare questa sensazione.

Storia di Salice Terme

Salice Terme è sulla riva sinistra del torrente Staffora, dove si estende il parco secolare delle terme, amministrativamente appartiene al Comune di Godiasco, e i primi secoli della storia della cittadina furono legati ai vicini centri di Voghera, Rivanazzano e soprattutto di Godiasco, dagli insediamenti di popolazioni autoctone , ai Romani, alle invasioni barbariche, ai domini delle più potenti famiglie nobili lombarde, dai Malaspina, ai Visconti, fino agli Sforza, per poi giungere, alla metà del Settecento, all’annessione al regno Sabaudo e per suo tramite al Regno d’Italia.

Le acque minerali di Salice e di Montalfeo erano conosciute e utilizzate già in epoca romana, come testimoniano alcuni reperti archeologici, confermata anche dalla denominazione latina Locum Salis da cui trae origine il toponimo di Salice Terme.

Nell’Ottocento, l’utilizzo di tali acque per scopi terapeutici venne avviato dal dottor Brugnatelli che nel 1849, rinvenne un pozzo di origine romana in corrispondenza dell’antica Fonte Sales da cui scaturivano acque salso-bromo-iodiche e nel 1884 iniziò l'attività termale.

La moderna Salice Terme ebbe un grande sviluppo edilizio con la costruzione di numerose ville di abitazione privata, servita dalla ferrovia Voghera  - Varzi, oggi smantellata.

Un grande impulso ebbe Salice negli anni del dopoguerra, dopo che nel Grand Hotel venne aperto un Casinò molto frequentato.

L' equitazione e il tennis sono da sempre i fiori all'occhiello di Salice, oltre alle terme, infatti un grande concorso ippico internazionale animava il mese di settembre, tenuto nel parco e intitolato al colonnello Luigi Lanzuolo, ufficiale di cavalleria e comandante della caserma di Voghera, poi fucilato dai tedeschi a Berat (Albania) nel 1943.

Si tenevano anche numerosi tornei di tennis sui sei campi  del centro termale e da qualche anno ci sono importanti trofei di Golf nel grande Golf club.

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